A photographic album on Casanova in Venice. The English edition can be found here.
‘Casanova l’altra metà del mito’ di Marco Giacomo Tirapani. Un racconto su Venezia e Casanova, un’impresa non da poco, frutto dell’incoscienza più che del coraggio: passi Venezia, ma Casanova…
Dalla sua scomparsa illustri casanovisti hanno compiuto ricerche e approfonditissimi studi su di lui e sulla sua vastissima opera letteraria, commentandola e riproponendola riempiendo di nuovi libri gli scaffali di biblioteche e librerie. Congetture, teorie, che ne hanno accentuato i vizi e riconosciute, sovente a fatica, le sue virtù. Attualmente la città e le sue Istituzioni vogliono imprimere congiuntamente un nuovo impulso al casanovismo: l’attività è febbrile in quanto nell’anno in corso si celebrerà il bicentenario delle sue Mémoires e nel 2025 il tricentenario della sua nascita. Ma non è tutto per Venezia perché il 2024 è anche l’anno di Marco Polo e la città è pronta a rendere omaggio, a 700 anni dalla sua morte, al più grande viaggiatore del mondo. “Un messaggio di speranza, di pace e di fratellanza”.
L’intento di questo racconto è proporre Casanova, non come un uomo avulso da quel tempo, la “pecora nera”, bensì un veneziano incline come gli altri, nobili e popolani, dediti alle medesime pratiche, tutti perfettamente integrati nell’immorale, intimamente corrotta, lussuriosa, settecentesca società veneziana.
Casanova del Settecento, complesso momento storico ormai prossimo all’ineluttabile declino, nelle sue Mémoires ne fa un puntuale racconto dal quale, tra un aneddoto e l’altro, emerge una persona certamente lubrica ed incline alla lascivia, non più di tanti altri personaggi più importanti ma molto meno celebri di lui. Intelligente, colto, capace, risulta evidente che lui ha semplicemente approfittato delle occasioni dategli da quella vastissima impudica offerta, si badi bene non solo carnale: forse che tanta acredine nei suoi confronti derivi dall’essere stato cronista di quel declino, di aver messo all’indice i vizi e i mercimoni dei poteri forti?
Casanova, come ci ricorda Piero Chiara, fu confinato dagli storici e letterati ottocenteschi nella letteratura pornografica e tra gli avventurieri, come se l’aver vissuto osando il tutto per tutto fosse stato moralmente negativo, motivo di sdegno e aborrimento.
Ha sempre fatto rimare la passione per il gentil sesso con l’amore profondo per Venezia che in questo racconto, lungi dall’essere una guida, la propone in modo semplice, dando notizie storiche importanti, sempre scevre di toni saputi e sentenziosi, bensì con il sorriso, proprio come farebbe un amico.
Prima di lasciare spazio alla lettura, desidero riportare la sua auto assoluzione che scrisse in premorte, probabilmente scaturita dal confronto tra la sua vita e quella di tanti personaggi conosciuti in passato certamente non degni e non solo al suo giudizio:
“Sono amministrato e provvisto di tutti i passaporti spirituali necessari a un cristiano per entrare dopo questa vita terrestre, nel soggiorno dei beati immortali”.
Disponibile per l’acquisito qui